Un gioiello raro e prezioso della vitienologia trevigiana
di Giampiero
Rorato
Il Marzemino è un vino trevigiano di indiscusso valore e di
lunghissima storia, anche se, attualmente, è uno straordinario vino prodotto quasi
solo nelle dolci e luminose colline di Refrontolo (TV), tanto care ai pittori veneziani che qui continuano
a venire per fissare sulla tela dei panorami affascinanti. Fra loro, sostò
molte volte in questi luoghi Emma Ciardi (1879-1933), uno dei nomi più prestigiosi
della scuola pittorica veneziana. Anche lo scrittore Andrea Molesini, vincitore
nel 2011 del Premio Campiello col suo “Non tutti i bastardi sono di Vienna”,
aveva voluto ambientare il suo romanzo proprio a Refrontolo, nella celebre
Villa Spada, dove, sul finire dello scorso novembre, il Comune ha organizzato la Prima Rassegna Nazionale dei
Marzemini e Vini Passiti d’Italia, in collaborazione con l’Associazione
Nazionale “Città del Vino” .
Va subito precisato che questo minuscolo comune, ricco di
bellezze paesaggistiche, oltre che per la produzione d’un ottimo Prosecco Docg,
è famoso soprattutto per il suo Marzemino passito, ufficialmente denominato
“Colli di Conegliano Refrontolo Passito Docg”.
Il Marzemino
Si racconta che questo vitigno antichissimo, citato nel corso
del tempo da numerosi autori, sia figlio diretto di un vitigno diffuso dai
Romani e abbastanza presente poi in area veneto-friulana in diversi cloni per
lo più scomparsi. Ma a Refrontolo questo vitigno non solo è sempre rimasto, coltivato
con intelligente amore dagli agricoltori locali, ma le sue uve sono sempre
state vinificate come ai tempi degli antichi Romani e come ricordava nel V sec.
dopo Cristo Cassiodoro, ministro a Ravenna di Teodorico il Grande, vale a dire
lasciandole appassire a lungo, dopo la vendemmia, per ottenere un vino dolce. E
questo è il Marzemino passito ancor oggi prodotto con grande bravura da
numerosi .vignaioli di Refrontolo, i quali, dopo la vendemmia, dispongono i
grappoli sani sui graticci lasciandoli in luoghi aerati fin quasi a Natale,
dopo di che si procede alla vinificazione.
Il vino di Mozart
Il Marzemino passito di Refrontolo è correttamente chiamato
anche “vino di Mozart”, essendo ricordato nel celebre Don Giovanni, allorché il
protagonista dice al suo servitore: “ Leporello, versa il vino, l’eccellente
Marzemino”. E che si trattasse proprio del Marzemino di Refrontolo è confermato
dal fatto che il libretto del Don Giovanni è stato scritto da Lorenzo da Ponte,
originario di Ceneda (ora Vittorio Veneto), che è a due passi da Refrontolo. Il
Da Ponte visse a Ceneda dal 1749 al 1768, per poi iniziare una vita che lo
portò addirittura negli USA dove divenne primo docente di lingua e letteratura
italiana del Columbia College (oggi Columbia University).
Il vino Marzemino aveva in passato fama di vino
aristocratico, tanto che dei mercenari trentini al soldo della Repubblica di
Venezia, tornando nelle loro terre concluso un impegno con la Serenissima , si
portarono a casa dei tralci di Marzemino di Refrontolo che innestarono nelle
loro vecchie viti, specialmente nelle zone di Isera e Vallone, dove da allora è
ampiamente coltivato.
.Un vino
originale
Il Marzemino di Refrontolo è un vino decisamente diverso da
quello di altre zone, in particolare quello prodotto in provincia di Trento,
simile a per tecnica produttiva, a tutti gli altri vini rossi. Il “Colli di
Conegliano Refrontolo Passito Docg”, come è chiamato nel relativo disciplinare
di produzione, è un vino da fine
pasto, da conversazione, ottimo con biscotti e dolci secchi alle mandorle o
anche con le crostate, la fregolotta trevigiana e dolci simili. Ha un bel
colore rosso rubino con orli violacei, è amabile, sapido, ricco di profumi con piacevoli
note di more di rovo, marasca, confettura di prugne, leggermente speziato.
È prodotto in una zona molto
limitata del Trevigiano – nei territori dei comuni di Refrontolo, Pieve di
Soligo e San Pietro di Feletto – e proprio per questo è un aristocratico vino
di nicchia, la cui quantità s’aggira annualmente sui 1.200 ettolitri..L'uva è vendemmiata
in ottobre quindi conservata sui graticci fino alla settimana di Natale, quando
acquista un titolo alcolometrico minimo non inferiore a 14 gradi; poi viene
vinificata e il vino messo a maturare in piccole botti di rovere con travasi
mensili fino a farlo diventare limpido e pronto per l'imbottigliamento
all'inizio della primavera successiva..
E, come il Don Giovanni di Mozart, anche
attualmente molti raffinati gourmet gradiscono terminare il loro pranzo con un
calice di Marzemino passito di Refrontolo, un vino che ha percorso millenni di
storia.