Una straordinaria riscoperta in terra
trevigiana
di Giampiero Rorato
Il Grapariol
Come ci ricordano due ben noti studiosi di antichi vitigni
veneti Severina Cancellier ed Enzo Michelet, l’origine del Grapariol è molto antica, infatti già nel Seicento Jacopo Agostinetti
nella sua opera ormai famosa dal titolo Cento e dieci ricordi che fanno il
buon fattor di villa afferma che venivano coltivate nel Trevigiano delle
varietà bianche denominate Rabosa, tra le quali la Rabosina e la Rabosazza. Anche
nell’Ampelografia trevigiana del 1870 vengono descritti due vitigni con questo nome:
la Rabosina
bianca e la Rabosa
bianca. La prima “offrendo un vino ricco di tannino e assai serbevole, e
riuscendo bene nella pianura di Oderzo dovrebbe propagarsi, scrive
l’Agostinetti, in tutte le parti basse della pianura provinciale in
surrogazione delle uve Verdiso e Pignolo”.
Anche la Rabosa bianca risulta
coltivata da tempi assai remoti, ma nella parte più alta della pianura del Piave
sotto Conegliano e soprattutto a Vazzola..”Quest’uva è poco coltivata pel poco
acido sapore. Si consiglia la propagazione della Rabosina che la vince in
merito di vinificazione”, conclude il buon fattor di villa vissuto tra Cinque e
Seicento.
Il Grapariol Barbaran
Un bel giorno, nel corso degli
anni 90 del secolo scorso, il prof. Simeone Barbaran - la cui famiglia
possedeva fin dal XVI secolo una bella azienda agricola produttrice di vino a
Zenson di Piave, proprio alle spalle della chiesa, sulla destra del sacro
fiume, tra Treviso e San Donà di Piave, - terminata la docenza, si dedicò con
passione ed amore alla viticoltura e scoprì, vicino alla sua proprietà, un
vecchissimo vigneto che stava per essere sradicato. S’incuriosì e fece
analizzare quei vitigni dalla dott.ssa Cancellier, affermata ricercatrice
dell’istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano e seppe che si trattava
proprio dell’antica Rabosina bianca che stava da tempo cercando seguendo quanto
aveva scritto l’Agostinetti. Bloccò per un po’ l’eliminazione di quella vigna,
innestò le talee raccolte in un suo vigneto, altre le fece moltiplicare da
esperti vivaisti e realizzò in una terra di sua proprietà un altro vigneto.
Affidatosi agli studi
dell’Istituto di Conegliano, quel vitigno che cresceva ormai nella sua
proprietà fu classificato come “Grapariol
Barbaran” che risultò essere. un vitigno a sé stante, distinguibile da
quelli allora iscritti al Registro nazionale delle varietà di vite: infatti ai
controlli biomolecolari risultò diverso dai vitigni fino ad allora inseriti
nella Banca dati del laboratorio di biologia molecolare della Sezione ampelografia
e miglioramento genetico dell’Istituto sperimentale per la viticoltura di
Conegliano.
Dalla prima prova di
vinificazione in bianco, intesa nella procedura più classica, quindi senza contatto
con le bucce, fatta nel 2004, con la diretta sorveglianza del dott. Michelet,
uno dei massi esperti di enologia, è stato ottenuto un vino abbastanza
colorato, con sentori floreali, profumi fruttati, specialmente di mela.
Gustativamente il vino ottenuto risultò fresco, acidulo e sapido, con retroolfatto che
ricorda fiori freschi e frutta acerba.
In anni recenti l’azienda è
guidata da Fabio Barbaran, figlio del professore, il quale, con la consulenza
di esperti enologi e dopo diverse prove, ha molto affinato il suo Grapariol e
attualmente lo produce nelle tre versioni: tranquillo, frizzante e spumante,
con esiti qualche anno fa inimmaginabili.
Si tratta, infatti, di un vino
di grande e riconosciuta eccellenza, piacevolmente acidulo, fresco, ricco dei
profumi dei prati in fiore a primavera e di frutta bianca non ancora matura. Un
gran vino da pesce, stupendo col baccalà mantecato alla veneziana, ma
straordinario compagno anche dei risotti primaverili alle erbe spontanee di
campo, di tortelli in brodo e dei primi piatti della tradizione veneta come
anche delle carni bianche. Sposa bene i formaggi freschi, come la Casatella Trevigiana
Dop, il Montasio giovane e formaggi simili. Il Grapariol Spumante, è stato
detto da esperti sommelier, non teme assolutamente il confronto col più conosciuto
e celebrato Prosecco, che è, come noto, il vino bianco italiano più richiesto
nel mondo. .
Barbaran Vigne e Vini di Barbaran Fabio e C.
Via Don Giacomin 6
Zenson di Piave (Treviso)
Tel. 0421.344163
www.barbaran.it
info@barbaran.it