La storia, il vino e le terme
di Giampiero
Rorato
I legionari romani hanno
percorso per secoli migliaia di chilometri a piedi arrivando in ogni angolo
d’Europa e del Vicino Oriente e, attraversando il Mediterraneo, anche in Egitto
e in tutto il Nord Africa. dopo aver costruito strade utili anche ai commerci e
alla ricerca di luoghi adatti al riposo e allo svago.
Abitazioni storiche di Ptuj |
Il luogo, sulla riva
sinistra della Drava, il grande fiume che sorge a Dobbiaco per gettarsi dopo 749 km nel Danubio, poco a sud della città di Osijek, fu considerato l’avamposto
ideale per bloccare le incursioni dei barbari che premevano sulle frontiere
dell’impero romano dal nord e dall’est e grazie alla presenza dei legionari, quel
luogo divenne un importante centro militare e commerciale.
Tipiche case borghesi |
Successivamente, cosa oggi
particolarmente significativa, i Romani vi introdussero la coltivazione della
vite, dopo che l’imperatore Probo (sul trono dal 276 al 282), autorizzò la
diffusione della viticoltura al di là delle Alpi, avendola lui stesso portata lungo le rive del Reno (277-79 d.C.),
dove ancor oggi s’estendono numerose splendide vigne. L’avamposto romano – già
abitato fin dalla lontana preistoria – assunse veste e titolo città, con
l’imperatore Traiano (98-117). che le diede il nome di Colonia Ulpia Traiana
Poetovium. In quel felice periodo Poetovium arrivò ad avere all’incirca 40.000
abitanti.
La diffusione della viticoltura
Dopo la fine dell’impero romano (476 d.C.) e i secoli tristi dell’alto
Medioevo di Poetovium si perse quasi la memoria fino all’anno 1239 quando giunse
in quel che restava della città un piccolo gruppo di frati francescani che
costruirono una chiesa e un minuscolo convento che s’ingrandì nel corso del tempo.
Il Comandante della XIII Legione romana di stanza qui |
Il Minoritski samostan (il Convento dei Minoriti, come sono lì chiamati i
frati minori francescani) assunse nei secoli successivi grande importanza per
l’intera regione, poiché, dopo le distruzioni belliche e il passaggio di
eserciti stranieri che avevano distrutto quanto avevano trovato sul loro
cammino, agricoltura compresa, oltre ad aprire una scuola e costituire una
importante biblioteca, insegnarono a coltivare la vite, specie nelle colline
sopra la città di Ormož, attorno alla chiesetta di Santa Maria che sorge al
culmine d’una collina al centro del villaggio di Jerusalem, da cui lo sguardo domina
l’intera zona viticola.
E
la più antica cantina della zona si trova proprio nel convento francescano,
mentre subito dopo ne venne realizzata un’altra lì vicino, anch’essa
sotterranea, ancora ottimamente in funzione, dove si producono vini
straordinari conosciuti e apprezzati soprattutto nel Nord Europa e negli USA.
Ricordo
che vicino a Poetovium – oggi Ptuj - c’è la città di Maribor, conosciuta nella
Mitteleuropa col nome di Marburgo. In questa città c’è la vite più vecchia del
mondo, avendo oltre 400 anni di vita ed è ammirata dal turismo internazionale e
studiata da specialisti s’ogni parte del mondo per capire come possa continuare
a produrre dell’ottima uva, il cui vino il Sindaco della città offre in
preziose ampolle ai visitatori e agli ospiti più illustri.
La
città di Ptuj
Il palazzo municipale |
Attualmente l’antica Poetovium, che nel corso del 600 con l’arrivo
degli Slavi ha cambiato nome assumendo quello attuale di Ptuj, è una bellissima
e colta città del nord-est della Slovenia (una delle 11 città della Slovenia) e
si trova nella regione di Maribor (Stiria Slovena), affascinante angolo
d’Europa dai paesaggi straordinari, ricco di borghi ben curati, di città
ordinate, di imponenti castelli, di ottime stazioni termali (Ptuj, Moravske
Toplice, Radenci, Lendava, Banovci, ecc.) che attirano turisti e persone alla
ricerca del buon vivere o desiderose di cure e di otium da tutta Europa.
Ptuj, che è la più antica città della Slovenia, è al centro di quest’area
ed è una città che conserva con geloso amore l’impianto urbanistico e
architettonico medioevale. Nel suo possente Castello, il Ptujski grad. che sorge sulla collina che domina la
città, ove sono state ritrovate numerose testimonianze preistoriche, c’è oggi
l’importante museo regionale che ripercorre con i suoi preziosi reperti
l’intera storia del territorio. Eretto tra il XIII secolo e il XIV, il
Castello ingloba strutture anche più antiche, come la torre Ovest (del IX secolo)
e mostra un porticato e un elegante doppio loggiato rinascimentale sul cortile
interno, opera dell’italiano Giovanni Sallustio Peruzzi, figlio di
Baldassarre, architetto senese, allora alle dipendenze dell’imperatore
d’Austria Massimiliano II.
La stele romana con la storia di Orfeo |
Dal Castello si ha una vista
meravigliosa sulla città e sull’ampio letto del fiume Drava attraversato da tre
ponti, quello stradale, il ferroviario e il pedonale, costruito dove c’era il
ponte eretto duemila anni prima dai Romani.
Il comparto più importante e
più ricco della città, sotto il profilo storico e architettonico, è attorno
all’imponente, antica e massiccia Torre civica, eretto nel lontano Medioevo e
più volte ritoccata, sulla quale sono state murate importanti lapidi d’epoca
romana, primo museo all’aperto dello Slovenia.
La chiesa parrocchiale |
Accanto alla Torre c’è la
chiesa parrocchiale di San Giorgio, il più importante monumento storico e artistico
di Ptuj, in stile gotico semplice ed elegante, risalente al XII secolo, nel cui
interno, oltre alla statua lignea del Patrono cittadino san Giorgio (1380
circa), sono da vedere gli affreschi dell’arcata orientale del XIV secolo, la Crocefissione del
XV, il Triplex status mundi (1480), la
Croce viva (XV sec.), l’Altare dei re Magi (1515), le
suggestive cappelle laterali e le lapidi di diversi secoli murate alle pareti
interne. Davanti alla Torre s’innalza una grande lapide romana del II sec d.C..,
in marmo di Pohorij, alta 5
metri , eretta in memoria di Marcus Valerius Verus, uomo
eminente del suo tempo
La lapide, che è il più
antico e prezioso reperto interamente conservato, mostra in bassorilievo il
cantante Orfeo che, addolorato per la perdita della sua sposa Euridice, suona
con tale bravura la sua lira che gli animali del bosco accorrono per
ascoltarlo.
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La storica vite di Maribor |
Ptuj, oltre per uno dei più interessanti e
caratteristici centri storici esistenti in Slovenia, è famosa anche per il suo carnevale: il Kurentovanje,
che inizia con la parata dei Kurenti, le
maschere tradizionali della regione che sfilano per le vie cittadine anche il
martedì grasso davanti a un pubblico foltissimo che giunge non solo dall’intera
Slovenia ma anche dai Paesi confinanti, la Croazia , l’Ungheria, l’Austria e l’Italia.
Le terme
In Slovenia ci sono numerose
città termali e la loro storia inizia molto lontano, quando i Romani, poco meno
di duemila anni fa, si spinsero lungo la via Postumia ben oltre Emona Julia
(l’attuale città di Lubiana) ed oltre Celje (Civitas Celeia) fino a Poetovium, l’attuale Ptuj per difendere i
confini dell’impero verso la
Pannonia.
A Poetovium scopersero
l’acqua termale, felicemente rilanciata nella seconda metà del secolo scorso,
come è stata scoperta e ben valorizzata negli ultimi tempi anche a Radenci (le
ottime acque termali sono state scoperte nella seconda metà dell’800), Banovci
(con le acque dell’antico mare pannonico), Lendava (dall’acqua paraffinica) e
Moravske Toplice (famosa per le sue acque nere).
Tutte queste realtà termali,
come l’area affascinante sul Lago di Bled, sempre in Slovenia, sono gestite con
professionalità di alto livello internazionale dal Gruppo SAVA, Hotels &
Resorts (www.shr.si) e
per l’area veneto friulana l’Agenzia di riferimento è Kumiai Viaggi, a Motta di
Livenza, TV (Tel. 0422.765416).
.
Nel 1969 da alcuni pozzi domestici
sulla destra della Drava, quasi di fronte al Castello, è emersa dell’acqua
termale caldissima (52°C ),
che era già conosciuta dai Romani che ne godettero ben volentieri i benefici,
anche se poi, ritiratisi i Romani per l’arrivo delle prime tribù slave, quelle acque
termali furono lentamente trascurate e poi totalmente dimenticate.
Attualmente le Terme di Ptuj
sono costituite da un grande albergo 4 stelle il “Grand’Hotel Primus” (da nome dal
più noto dei comandanti la XIII
legione: Marcus Antonius Primus) caratterizzato da un sontuoso centro benessere
e da un attiguo vasto Parco Termale con tre grandi piscine anche per gare ed
esibizioni natatorie, giochi d’acqua, divertimenti per i bambini e altri
servizi tipici delle strutture termali.
Le Terme di Ptuj sono ben
conosciute in tutta Europa e ospitano ogni anno molte centinaia di italiani
che, oltre alle tante cure termali, visitano la regione, ricca di specialità
agroalimentari (es. l’olio di semi di zucca e i grandi vini di Jerusalem) e di
preziosità artistiche, religiose e architettoniche.
Seguendo la strada per Majšperk, si può, infatti, raggiungere in
breve tempo uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio della Slovenia: Ptujska gora, dove
sorge la splendida chiesa gotica costruita nel XIV secolo sulla sommità di una
collina dai conti di Ptuj, considerata il più bell’esempio del cosiddetto stile
“gotico morbido”.
In quella
chiesa è molto venerato l’altorilievo della Madonna della Misericordia che si
trova sull’altar maggiore.
Il Grand Hotel Primus |
Non
lontana da Ptuj c’è anche la seconda città della Slovenia, Maribor,
capoluogo della Štajerska e città di assoluto interesse storico e
artistico, dove si ammira, fra l’altro, una vite di ben 400 anni. E poi c’è la Strada del Vino che si
snoda tra le verdi colline sopra Ormož, attorno al villaggio di Jerusalem, dove,
specie nella stagione delle vendemmia e della vinificazione, i turisti amano
fermarsi visitando le cantine e le taverne per gustare oltre ai vini anche i tipici
piatti del territorio, figli di una tradizione millenaria.
Le grandi botti di rovere |