In occasione del Sigep a
Rimini 21-25 gennaio 2017
Un contributo per capire
quando un gelato è davvero “artigiano”
di Giampiero Rorato
Andare al Sigep per conoscere le novità
che il Salone di Rimini presenta per il mondo del gelato è una preziosa
opportunità offerta a tutti gli operatori del settore e, infatti, ogni anni,
sul finire di gennaio, sono diverse migliaia i produttori di gelato artigianale
che giungono nella vivace città della Riviera Romagnola.
Guido Finotto |
Nel Salone internazionale del gelato,
panetteria e dolci uno spazio importante
è riservato proprio al gelato, sia a quello industriale – in assoluto il più
diffuso – che a quello artigiano, una piccola preziosa nicchia da salvaguardare
con ogni mezzo, valorizzare e promuovere. E per capire io stesso cosa si
intende per gelato artigiano e come si deve fare mi sono rivolto a un vero
gelatiere artigiano, preparato, serio, competente e fidabile: Guido Finotto,
con laboratorio a Chiarano (Treviso). Guido è anche panettiere, pasticcere e
cioccolatiere, conosciuto nel Trevigiano e Veneziano e stimato per i suoi
prodotti di alta qualità.
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“Ho imparato l’arte dal maestro trevigiano Stefano Vianello, uscito dalla scuola del maestro torinese Pino Scaringella e vincitore di molti concorsi e, nel 2003, campione mondiale di gelato – mi ha detto Guido Finotto - e con lui ho affinato le conoscenze che avevo e la mia capacità operativa. Grazie all’insegnamento del maestro Vianello ho approfondito le regole che deve seguire un serio gelatiere artigiano, realizzando ricette collaudate, partendo da materie prime di assoluta e comprovata qualità.”
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Ma
cos’è per te un gelato artigiano? Gli chiedo.
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Guido Finotto è un patito della qualità,
anche nel produrre il pane – usa lievito madre, farine selezionate prodotte da
mulini molto seri e, per alcuni tipi di pane, anche farine di grani antichi e
rispetta scrupolosamente i tempi di lievitazione – e così è pèr il cioccolato,
per realizzare il quale parte da varietà di cacao o da cioccolato di
certificata qualità.
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Procedimento per fare il
gelato
Sono
molto curioso e chiedo a Finotto di mostrarmi come opera per produrre un vero
gelato artigianale.
“Comincio - dice - con quello che in gergo chiamiamo
“semilavorato”. In una bacinella verso destrosio e buccia di limone (foto 2),
quindi aggiungo delle bacche di vaniglia (foto 3), amalgamo bene, aggiungo poi
dei tuorli di uova fresche di gallina allevate a terra (foto 4) e, specialmente
d’estate, occorre fare molta attenzione alla qualità delle uova. Questi 4 prodotti (destrosio, buccia di
limone, vaniglia e tuorli) vanno mescolati bene e rappresentano la base per
produrre quella tipologia di gelati per i quali si impiegano uova, come
tiramisù, malaga, crema-vaniglia, amaretto, ecc. Quanto ottenuto lo verso nel pastorizzatore
(foto 5) e lo porto a 76 gradi e quando si raggiunge questa temperatura, il
contenuto va velocemente abbattuto e posto in frigorifero per impedire il
formarsi della flora batterica. Dopo questa prima fase passo alla seconda, che
è poi la vera base del gelato, ugualmente importante e delicata.
“Verso nel pastorizzatore i seguenti
ingredienti, naturalmente nelle proporzioni previste dalle ricette che seguo
fedelmente: panna, glucosio, latte intero fresco, destrosio, zucchero, latte
magro in polvere, farina di carrube e guar (questi ultimi due prodotti naturali
servono come addensante). Amalgamato bene, porto il composto a 76 gradi quindi lo
faccio raffreddare a + 4 e lo mantengo nel pastorizzatore per 24 ore che è il
tempo necessario perché i grassi e gli zuccheri creino un’ottima emulsione.
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foto b |
Quindi,
gli dico, tu preparai tutto nel tuo laboratorio di Chiarano (TV)?
“In verità – mi risponde - non avendo in
laboratorio le macchine delle aziende industriali, pur producendo quasi tutto
in casa partendo dalle singole materie prime da me selezionate, devo acquistare
due prodotti che non riesco a elaborare in casa: la pasta di nocciola (IGP
Piemonte) e la pasta di pistacchio (di Bronte). Per il resto nasce tutto nel
mio laboratorio.”
Ma
è possibile che tu riesca a realizzare la belle serie di gelati che ho visto
fino l’estate scorsa nel tuo negozio, dovendo di notte produrre il pane? .
“Ci vuole impegno, certo, ma io sono un
po’ all’antica: amo il mio lavoro e il mio lavoro è anche il mio hobby e ne
vado orgoglioso.”
Ecco, dunque, come si fa e come deve essere
il vero gelato artigiano.