martedì 27 dicembre 2016

L’olio extravergine d’oliva della Sardegna

L’azienda Padrongianus di Olbia più volte premiata per l’alta qualità del proprio olio ottenuto da olive della cultivar Bosana

di Giampiero Rorato


Chi conosce e ama la Sardegna sa bene che l’isola è uno scrigno prezioso di ottimi prodotti agroalimentari, i migliori dei quali, anche per la distanza dell’isola dalle altre terre, si sono conservati nella loro antica stupenda genuinità. 



E sono numerosi, basta scorrere gli elenchi ufficiali della Regione per scoprirlo, ma dell’olio extravergine d’oliva sardo fuori dell’isola si sa ancora troppo poco, anche se gli ulivi crescono  a macchia d’olio un po’ in tutta la regione e l’olio evo ottenuto è per lo più di ottima qualità.

C’è parso dunque utile, oltre che interessante, presentare ai nostri lettori un olio extravergine d’oliva pluripremiato, quindi un’eccellenza dell’agroalimentare sardo, prodotto in un uliveto alle porte di Olbia, vicinissimo alla Costa Smeralda, in una tenuta situata lungo il fiume Padrongianus da cui prendono il nome sia l’azienda agricola di proprietà della famiglia Cafulli Marzano, che l’olio extravergine di oliva lì ottenuto. 

L’oliveto si estende su una superficie di poco più di 6,5 ettari, delimitati dai tradizionali muretti a secco che caratterizzano il paesaggio rurale sardo, dove negli anni ’60 sono stati impiantati 850 olivi della varietà Bosana, mentre recentemente sono state sono aggiunte, per volontà della contitolare Emanuela Cafulli, 250 piante della varietà Semidana.

L’azienda, come detto, si trova nella fertile piana di Padrongianus, terra vocata alle produzioni agricole di qualità dove sono state trovate negli anni preziose testimonianze archeologiche risalenti all’età nuragica e si può ancora vedere, anche se solo in parte, il nuraghe Torra.
È una terra ricca di fossili e di humus e c’è un perfetto equilibrio degli elementi naturali che ha favorito la crescita e lo sviluppo delle piante di olivo. Le foglie sono accarezzate ogni giorno dal vento di salmastro, di maestrale e di scirocco ma la presenza a Nord dei rilievi del Limbara ostacola l’azione dei venti freddi di tramontana e le piante sono quotidianamente arricchite dai profumi trasportati dal vento salmastro. 

L'impegno di Emanuela Cafulli


Conversando con Emanuela Cafulli, abbiamo saputo che le proprietà, in una delle quali c’è l’uliveto, erano state affidate per decenni a mezzadri e fittavoli locali, risultando tuttavia quasi abbandonate rendendo troppo poco e ciò è accaduto fino a quando dalla Toscana ne ha preso personalmente il governo la comproprietaria signora Cafulli, saggia imprenditrice, donna dell’olio e soprattutto innamorata della Sardegna che, con grande dedizione e caparbietà ha dato una decisa svolta all’azienda rinnovandola completamente.

Le tenute della famiglia Cafulli Marzano si estendono su due grandi poderi tra i comuni di Olbia e Tempio Pausania per complessivi 600 ettari

Emanuela si dedica prevalente all’allevamento di bovini da carne e per offrire ai consumatori ulteriori garanzie qualitative sta convertendo l’intera azienda all’agricoltura biologica.

Ma non ha certo trascurato l’uliveto che è stato recuperato con perizia, anche con la consulenza di ottimi esperti e ha presto ottenuto i primi positivi risultati, grazie a una corretta e puntuale lavorazione sia nel corso dell’anno che nella raccolta delle olive che avviene al giusto grado di invaiatura, quindi molite a freddo entro le 24 ore in un moderno impianto a ciclo continuo. Emanuela ha creduto subito nella bontà del suo lavoro, seriamente programmato, ma ha voluto verificarlo e quindi ha messo a confronto il proprio olio con quello di altre ottime aziende dell’isola partecipando a due concorsi regionali e i risultati sono stati al di là delle aspettative poiché l’olio “Padrongianus” della scorsa annata è risultato primo classificato al premio Città di Sassari e primo classificato al concorso Olio Nuovo nella sezione monocultivar Bosana.




Il profilo sensoriale dell’olio

Questi profili dell’olio extravergine dell’azienda Padrongianusi li prendiamo dalle valutazioni espresse dagli esperti che l’hanno esaminato nei citati concorsi.

Aspetto: leggermente velato-opalescente

Colore: verde oliva con riflessi giallo-oro

Olio extravergine di oliva dal fruttato medio-intenso di olive colte al giusto grado di maturazione, sensazione olfattive di erba e foglia di olivo con netti sentori di carciofo cardo e pomodoro verde.

Al palato mostra una struttura dapprima dolce e avvolgente, poi prendono corpo l’amaro e il piccante netti e decisi ma in ottimo equilibrio, tipici della varietà. 


Ancora sono percepibili le sensazioni retrolfattive di carciofo e cardo con un finale di mandorla verde ed erbe aromatiche.
Dalla varietà Bosana, cultivar tipica diffusa su tutta l’isola ma dove ha trovato la massima espressione nel territorio centro-nord della Sardegna, era d’obbligo attendersi un grande olio, anche da oliveti ubicati in un ambiente di coltivazione insolito e inusuale.


Le due cultivar: Bosana e Semidana

Credo sia utile aggiungere due parole sulle cultivar scelte dall’azienda. Innanzi tutto la Bosana: ha un carattere di buona rusticità che garantisce produzioni costanti e copiose, la resa in olio è medio-elevata intorno al 18-20% con caratteristiche organolettiche proprie e peculiari che la contraddistinguono nel panorama oleicolo nazionale. Tra la varietà coltivate in Sardegna è quella che finora ha fornito la migliore risposta produttiva in termini di quantità e qualità delle produzioni.


Quando Emanuela Cafulli ha scelto di aggiungere le 250 piante della varietà Semidana l’ha fatto per infittire ed estendere l’oliveto di Padrongianus, ma queste piante non sono ancora entrate in produzione e quando  lo saranno potranno fornire un altro grande olio extravergine monovarietale o andare a costituire un ottimo blend unendosi all’olio di Bosana.


La varietà Semidana in Sardegna non era molto stimata in passato ed è stata rivalutata solo di recente; è presente soprattutto nella zona di Oristano ma nell’ultimo ventennio ha trovato largo impiego per costituire nuovi oliveti. Ha un’elevata fertilità ed è abbastanza costante nella produzione. L’olio che si ottiene si caratterizza per il suo fruttato intenso, dal profumo netto di oliva fresca, di erba e pomodoro; ha un gusto mediamente amaro e piccante e leggere sensazioni di carciofo e mandorla fresca.

Ecco dunque una fra le diverse importanti aziende che in Sardegna producono olio extravergine d’oliva di alta qualità e siamo lieti di presentarla poiché la linea sempre seguita da questa rivista è quella di valorizzare al meglio le produzioni agroalimentari italiane, fra le quali l’olio extravergine d’oliva merita grandissima attenzione, essendo l’olio evo italiano di assoluta eccellenza e non confondibile con gli oli di importazione, spesso di ignota origine e, a volte, neppure oli d’oliva.