mercoledì 5 settembre 2018

Il mio gusto per l’eccellenza del vivere

La bella estate 2018 sta per inoltrarsi in un autunno che dovrebbe regalarci altrettante soddisfazioni, con il prolungamento della stagione turistica nelle nostre spiagge e nelle città d’arte e con la campagna e la collina generose di ottimi prodotti, a cominciare dal vino, col Veneto che è la quarta potenza mondiale per il vino esportato.
 
Nell’editoriale di settembre della rivista che dirigo - Fuocolento – ho scritto che in questo mese la rivista si sofferma in particolare su un frutto del passato che sta conquistando sempre più attenzione per le sue straordinarie caratteristiche: le mele antiche, con diversi articoli sulle mele, firmati da illustri esperti, e dedica poi giusto spazio a un evento che all’inizio di luglio ha attirato l’interesse degli addetti ai lavoro sia italiani che internazionali: il 73° Congresso Nazionale degli Enologi, celebrato a Trieste.
 
Ci sono poi altri articoli - il turismo internazionale che ama le spiagge altoadriatiche, le Dolomiti venete e friulane, la Carnia e le numerose città d’arte delle nostre regioni; una produzione enologica in crescita sia quantitativa che qualitativa, conosciuta e richiesta in tutto il mondo; l’appassionato e intelligente recupero e rilancio di un patrimonio frutticolo che pareva scomparso; i grandi eventi di interesse internazionale come il Congresso degli Enologia a Trieste, il Mittelfest di Cividale e Pordenonelegge (19-23 settembre), uno dei massimi eventi culturali italiani, senza dimenticare gli straordinari eventi internazionali che si tengono a Venezia, a cominciare dalla Biennale di Architettura e poi il Festival del Cinema – ci fanno capire l’importanza e il valore culturale attrattivo del nostro Nordest, che, oltretutto, sta trainando l’economia italiana, dà lavoro anche a molti immigrati ed è felice punto d’incontro dell’area mediterranea con il Nord e l’Est d’Europa.

Il Nordest ha raggiunto nel corso del tempo importanti risultati grazie all’intelligenza e al lavoro della propria gente e ora ha bisogno di aprirsi di più al mondo, di migliorare le proprie strutture e infrastrutture per non perdere in futuro le sfide con l’Europa, fin qui vinte.
 
Il Nordest, per essere concreti, ha fortemente bisogno di infrastrutture serie e funzionali. Ricordiamo, in particolare, la TAV per migliori e più veloci collegarsi con l’Europa dell’Ovest e a quella dell’Est; corridoi più veloci e sicuri verso il Sud Italia (la Nuova Romea) e verso l’Austria e la Germania (con una terza corsia sulla Modena-Verona-Brennero e un più funzionale valico verso l’Austria), col prolungamento della Venezia-Belluno verso Monaco di Baviera, dal momento che, pur con la terza corsia in realizzazione, la Venezia-Tarviso-Trieste, sarà presto intasata da Palmanova a Venezia; porti capaci di essere funzionali e convenienti punti d’arrivo europeo della Via della Seta.
 
Al Nordest servono certezze per poter ulteriormente sviluppare le proprie potenzialità, garantire benessere ai propri abitanti, dar lavoro ai giovani, impegnare in loco le eccellenze, perché, senza una grande visione e senza grandi ideali le mele antiche servono poco, il turismo diventa lavoro di routine, gli eventi non si traducono né in valore aggiunto, né in nuovi posti di lavoro.

Il nostro “Gusto a Nordest” è non solo un gusto per le eccellenti produzioni agroalimentari, per l’ottima ristorazione, per il fascino delle nostre montagne e delle nostre città d’arte, perché è, soprattutto, un gusto per l’eccellenza del vivere, sentendoci protagonisti utili, autorevoli e stimati in un mondo che è, non ignoriamolo, sempre più globalizzato ed esigente.