sabato 19 aprile 2008

LA GRAPPA OLTRE LA GRAPPA

LA GRAPPA OLTRE LA GRAPPA
Un valore in più: l’Istituto Grappa Veneta si prepara alla certificazione
mercoledì 16 aprile 2008

Corte Benedettina-Veneto Agricoltura
Via Roma, 34 - Legnaro (PD)

La grappa nella cultura e nella tradizione veneta
Conversazione di Giampiero Rorato

La grappa oltre la grappa: non è solo un’affermazione per il marketing e non è solo, a ben riflettere, uno slogan pubblicitario.
La grappa, infatti, è, nella storia del Veneto, un valore sociale e culturale che trascende il distillato stesso. È parte integrante della storia della gente veneta, di tutta la gente veneta, di montagna e di pianura; è l’antica ricompensa alla dura fatica dei campi; è il festoso suggello ai più solenni convivi e non solo a quelli; è la celebrazione semplice e sincera della gioia del vivere; era e resta ancor oggi un sorso d’umanità.
La grappa è innervata da secoli nella storia dei veneti come uno dei più caratteristici elementi conduttori, senza interruzioni. È stata per secoli la silente e discreta compagna di quei tanti, tantissimi mezzadri che, pur d’averla, affrontavano nelle notti illuni di fine autunno, spesso fredde, fosche, nebbiose, i rischi della legge, che ne impediva la produzione casalinga, volendo per sé una non piccola gabella, facilmente percepita dai distillatori ufficiali e mandava quindi i suoi agenti per i viottoli di campagna, al chiarore d’una torcia, alla ricerca di infossati alambicchi e improvvisati illegali distillatori.
Eppure la grappa non è mai stata una necessità, anzi, è la non-necessità; è semmai un di più e proprio per questo ha sempre rappresentato un valore aggiunto, una bevanda consolatoria, una ricchezza che, nel corso del tempo, ha fortunatamente supplito a tante povertà e miserie sia materiali che spirituali.
Non era solo privilegio della gente dei campi, pur da loro tenacemente cercata, voluta, prodotta, oppure scambiata portando le vinacce ai distillatori ufficiali. La grappa era presente in più raffinate bottiglie nelle case della borghesia e del patriziato, goduta e offerta con generosità agli ospiti, segno d’una cultura e d’una civiltà che in terra veneta non è mai tramontata, fin da quando, in secoli ormai lontani, i primi pionieri della distillazione hanno iniziato a produrla.
Certo, la grappa è anche tecnica e cultura, avendo i distillatori veneti affinato l’arte del produrla fino agli attuali alambicchi a bagnomaria e, ancor più, avendo saputo, in tante case, grazie alla sapienza creativa delle nostre donne, arricchirla di sapori nuovi, aromatizzandola con decine di essenze, adatte ai più diversi palati e alle più diverse occasioni. Erbe aromatiche, turioni di pungitopo, bacche, frutta, ortaggi, caffè ed altro: nelle case d’un tempo, quando la società industriale non aveva ancora cancellato la civiltà contadina con il suo prezioso patrimonio di tradizioni, di gusti, di sapori, di straordinarie preparazioni domestiche, di lunghi e caldi filò serali, c’erano sempre nella credenza di casa, soprattutto in quella stanza un po’ nascosta chiamata “salvaroba”, ben custodite sotto chiave, alcune bottiglie di grappe aromatizzate, usate come medicinale, come corroborante, per far festa agli amici, per riscaldare stomaci affaticati, o, quelle in purezza, per il famoso e mai dimenticato “resentin”.
Tradizione contadina, certo, perché la grappa nasce dove ci sono la vite e il vino, in passato considerata sottoprodotto del vino, ma a cominciare dalla metà del secolo scorso, divenuta prodotto culturalmente autonomo, ha avuto la capacità di coinvolgere un numero crescente di operatori: abilissimi creatori di raffinati alambicchi, moderni e sapienti mastri distillatori, attenti analisti, sensorialisti l’altro ieri impensabili, efficienti operatori sui mercati, gastronomi più o meno gaudenti, impegnati ristoratori, seri giornalisti e comunicatori.
Sono state condotte delle ricerche sui gusti dei consumatori, sono stati scritti volumi di tecnica distillatoria, sono enormemente aumentati i servizi giornalistici, sono state realizzate prestigiose manifestazioni promozionali anche di carattere internazionale, perché la grappa non è più, ormai da anni, la bevanda rustica delle campagne, servita un tempo nelle nostre fumose osterie, anche in grigioverde, con un goccio di menta, forse per ricordare i tempi grami della guerra o per attenuarne, si diceva, la forte alcolicità.
In questi ultimi tempi la grappa, senza aver perso nulla della sua storia, del suo forte legame con la gente veneta e della sua comprensibile magia, grazie alla sua evoluzione verso profumi e sapori di raffinata eleganza, s’è rivestita di un’immagine più aristocratica, è diventata una delle espressioni signorili del prodotto veneto, che è agroalimentare e artigianale assieme, di un artigianato colto, raffinato, competente, addirittura elitario.
Un bel passo in avanti, dovuto a tanti intelligenti e intraprendenti distillatori, di ieri e di oggi, ad aziende o, ancor meglio, a famiglie di distillatori che hanno creduto nella grappa anche quando sembrava che distillati di origine estera, francese, scozzese, caraibica, russa e d’altre parti, ne prendessero il posto nei ristoranti e nelle case e, soprattutto, nelle preferenze della gente.
Il confronto è stato però utile, fecondo di novità, facendo accentuare l’impegno di studio, di ricerca, di produzione, anche di presentazione; la qualità della grappa è enormemente migliorata in pochi anni ed è stata presentata in bottiglie sempre più eleganti; sono sorte istituzioni, come l’Istituto della Grappa Veneta, per difenderne l’immagine, per valorizzarla, per promuoverla e le stesse pubbliche istituzioni hanno dato il loro determinante contributo per farla conoscere e apprezzare anche all’estero.
Credo che la grappa possa essere oggi considerata uno degli emblemi di questo nostro Nord-Est ricco di idee, di fermenti, di opere; un Nord-est ancora impegnato a conoscere meglio il suo straordinario patrimonio agroalimentare, che ne sa comunque il valore, che sa presentarlo al mondo come uno dei suoi fiori all’occhiello.
E lo è davvero, perché la grappa nasce lontano nel tempo ed è, da sempre, patrimonio vero delle nostre popolazioni, goduto e fatto godere, e questo percorso lungo più secoli, a volte difficile, spesso tortuoso, è finalmente sfociato in un distillato aristocratico, straordinario per finezza, profumi, aromi, appagamenti; un distillato che onora questa terra e chi lo produce, onora e soddisfa tutti noi che della grappa veneta siamo da sempre innamorati, vorrei dire, intelligenti innamorati, e desideriamo che altri, in altri Paesi, partecipino alla nostra gioia, brindando con la nostra grappa, figlia delle nostre splendide uve, dei nostri grandi vini, della professionalità dei nostri sapienti distillatori, alimentando una civiltà che ha fatto del Veneto uno dei cuori vivi e pulsanti della nostra patria europea.


ecco il programma di questa interessante giornata



LA GRAPPA OLTRE LA GRAPPA
Un valore in più: l’Istituto Grappa Veneta si prepara alla certificazione

mercoledì 16 aprile 2008, ore 9.30

Corte Benedettina-Veneto Agricoltura
Via Roma, 34 - Legnaro (PD)
PROGRAMMA

Ore 9.15 Registrazione dei partecipanti
Ore 9.30 Indirizzi di saluto
Alessandro Maschio, presidente Istituto Grappa Veneta
Damiana Tervilli, dirigente scolastico ISISS Cerletti Conegliano
Corrado Callegari, Amministratore Unico di Veneto Agricoltura
Moderatore: Mimmo Vita, giornalista, Pres. nazionale UNAGA
Analisi sensoriale e caratterizzazione territoriale
Luigi Odello, Presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di Analisi sensoriale nelle Università di Verona, Udine e Cattolica di Piacenza.
Progetto di caratterizzazione della Grappa Veneta
Francesco Pavanello, Codirettore Unione Italiana Vini
Ruolo della distilleria sperimentale nel progetto
Stefano Soligo, responsabile distilleria sperimentale Veneto Agricoltura
Tecniche di distillazione della grappa
Elvio Bonollo, vicepresidente Istituto Grappa Veneta
Guardando alla salute
Gaetano Maria Fara, Dip. Scienze Sanità Pubblica, Univ. La Sapienza di Roma
La grappa nella cultura e nella tradizione veneta
Giampiero Rorato, studioso di enogastronomia
Conclusioni
Luca Zaia, Vicepresidente della Regione Veneto e Assessore all’agricoltura

Degustazione con banco d’assaggio (E’ gradita la prenotazione))
Ore 12.45 Buffet

Ufficio Stampa:
Marzia Morganti Tempestini, 335 6130800 e-mail marzia.morganti@gmail.com
Agenzia Freelance, tel. 0577 219228 fax 0577 247753 e-mail sienanews@iol.it
Per info:Istituto Grappa Veneta 0438450023, istitutograppaveneta@tiscali.it